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poesia

3 di Lidia Sella

Fra le brume dell’essere
si fa strada la poesia,
là dove il pensiero si aggrappa alle parole
e il respiro
la meraviglia
disegnano un “a capo”.
Fruscii di sogni
zaffiri della memoria
demoni sospinti verso rive di luce.
Colui che ha vissuto un’emozione
e chi ora ne afferra l’eco
avvinti nel medesimo incanto.
Trova una voce l’Universo,
quando vuole cantare,
e nella tua cella improvviso si spande
il chiarore di un istante lontano.

***

Troppo amore
– forse –
ma non sopportavo
che tu soffrissi
– così – se non sei nato,
figlio mio
perdonami.

***

Fuoco in greco si diceva πυρ
e fu quella purezza
figlia delie fiamme
che accese il rogo di Giordano Bruno.
Il corpo del filosofo doveva bruciare
insieme alla sua idea sacrilega
sull’esistenza di infiniti mondi.
Semplice profilassi
per la salute spirituale dei fedeli:
troppo elevato il rischio di contagio.

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Di yoklux

conservare la poesia, farne di nuova

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