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poesia

3 di Carlo Emilio Gadda

Vengon di Lecco nuvole pesanti
Oscurandosi il dì roggio, affannoso
E mentre de’ villan sperdonsi i canti
Coglieli il primo soffio impetuoso.

La pioggia manda il suo profumo avanti,
Che s’affretti il rozzon lento, affannoso
Per le valli ed i pascoli sonanti
Anzi notte le mandrie avran riposo[.]

***

Chiara serenità della terra
Vecchia ed aperta
Contro il sole di primavera
Chiara aria percorsa
Da lontane
Onde di suoni
Delle campane
In ogni corrente del cielo
E sopra i fiori
Dei colli,
Chiamano i vivi
Ad andare
Nel sole
E nell’aria.

***

Guarda il soldato e sogna
E mangia e si chiede del mondo
Se c’è la sua torre, se c’è la montagna
E rose selvagge nei venti
E le rose nel profondo.
Se c’è la sua mamma ancora
Che ascolta il ritorno
Dei figli e per casa lavora:
I tre ragazzi se mangiano
Se fanno lite se corrono
A indiavolarsi e si baciano ancora.

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Di yoklux

conservare la poesia, farne di nuova

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