…tutto è già cos’è…
Ancora un inverno e nuove ali
ai piedi nudi che cercano aderenza
-battendo ai vetri gli avamposti-
sorvolando a mente dove il fiume
fa una piccola piega e si ritira
tra la pancia e il cuore. Con la neve
è un tatuaggio nuovo a caratteri di fuoco
un’ipotesi di cura sul sentiero
di suoni labiali ci spetta un nuovo amore
nei corpi schiusi di bianchezza-
per ogni sogno spento-
si sporge e colma il cielo
gonfiando la pelle alla soglia
eppure migriamo
nella rivelazione del silenzio-
soffrendo la ciotola di pane
dove abbiamo raccolto del vento
lo sguardo intravisto a manciate
l’ombra degli assenti. Stringendo al dito
una memoria segreta come reliquia-
dove calmiamo il male di bianco
trascinando sul labbro una luce
nella piena del freddo
aspirando a un colore lontano
a un albero più vicino negli occhi–
che si adagiano chiari all’andare–
proteggendo quei pozzi vedenti
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