– Come castelli diroccati con vetrate d’abbazia.
Ampie scuole di morte e laghi negli occhi
in camere sperdute sulle torri. E lacrime
davanti alle tv con gli spettacoli dei comici –
la nuca posata su un cuscino
e una corona di fiori.
Anche mio nonno
che capovolgeva gli occhi agli scolari –
congiuntiviti rosse, e poi cantava: Aaaaaaa…
insieme agli scolari
e con la lingua fuori. Auscultava i rumori del respiro,
sonorità di conca fessa, e il suo orecchio
gelido sulla schiena: e trentatré, ripeti, trentatré anche
palpazioni del disfacimento, senza più amore o memoria
di tepore nei corpi estivi –
del sole sulle spiagge. Odori indefiniti e carni
disabitate.
E vene affioranti, azzurre come irrigazioni
inquinate – macchie scure
sull’epidermide. E uno (un ricovero)
scavato in un bastione e il primario
con guanti bianchi
eleganti e laghi di morte negli occhi – Frasi ripetute.
Scalfarotti di panno strascinati e lacrimazioni.
E non avere paura, ti starò sempre vicina,
ti metterò un cuscino
anche i fiori. Non avere paura, con termosifoni
da soffocamento, un’afa.
.
PIER LUIGI BACCHINI DA POESIE (PRIME E ULTIME) – MONDADORI 2013
4 risposte su ““Ospizi” di Pier Luigi Bacchini”
questo libro mi mancaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
rimedierò subito!
devi comprarlo
Cavolo!
Non lo trovo on line…
Cercherò altrove…
ordinato librooooooooooo!
grazie per il link!
sei un tesoro!