Se pur fatiche e sogni…
Se pur fatiche e sogni
e la mesta obbedienza me malvivo
fanno, e rare tue fronde, poesia,
un’ultima gaiezza mi soccorre
e brevemente il mio deserto illude.
Sorriso estremo, labile
zampillo d’acqua che dal perso tempo
smorzato appena insorge, e i duri raggi
del sole di mia vita
fa un attimo brillare,
ultimo dono dell’avara infanzia,
questo: giocare.
(1924)
***
Sottile lagno
al tuo respiro rauco oggi s’avvolge
e trema lento,
città che dormi, qual lieve corimbo
d’edera a grave tronco.
A mezzo della tua mole di pietra
della musica sale il chiaro nimbo,
o vacillante voce, o perduto
richiamo, che dell’ultimo saluto
dall’alto delle navi hai la mortale
nostalgia, voce che trema e affonda.
Stenta mi bagni il cuore come un’onda,
la mia pietra ti beve come l’acqua,
un fuggevole specchio avanti al triste
guardo componi, si ch’io riconoscere
possa nel breve lago il mio disfatto
volto d’uomo…
(1924)
***
A un bicchiere di vino di Frascati
Altri si pasca dell’odor dei frutti
in riva al grande fiume. Accende i miei
stanchi pensieri ancor più lieve fuoco.
Calmo sole terrestre, dentro il chiaro
cristallo dissepolto, oro mutevole,
giorno che mai s’oscura,
ecco tu mi riscatti dalla tarda
umiltà di mia vita, dalle gioie
vinte del pigro sonno, dalla nera
prigionia del mio sangue. Mi ridici
il tempo perso e il colorito antico
della mia fanciullezza. Mi ricanti
la tua antica ragione, fatta musica.
(1925)
Una risposta su “3 di Sergio Solmi”
Mi pare di leggerci una poesia che si fa vece della materia e del reale, fra questi ed altri testi del sito. Una poesia, in ottimo stato, e dalle ottime possibilità espressive, ma che non si abbandona alla mistica o al liricismo. Ottimo sito!