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poesia

3 poesie di Luca Dalle Vedove

portachiavi

ho un portachiavi a forma di pecora
e ho fatto trasloco.

adoro il mio portachiavi a forma di pecora,
ma ho dovuto usarne uno temporaneo
per questioni logistiche.

oggi è venuto il tempo
di ripristinare la supremazia ovina,
e così mi sono messo seduto al bar
ad armeggiare con i due mazzi,
e ho pensato bene di sostituire anche l’anello,
voglio dire, prendere quello del portachiavi temporaneo
e applicarlo alla pecora.

ho eseguito il lavoro
con una certa calma e direi assenza,
come una nonna che lavora a uncinetto.

e alla fine della storia ci ho guadagnato,
senza pensare al futuro
né al passato.

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poesia

“Era più bello scrivere poesie” di Marcello Moscatelli

Era più bello scrivere poesie
ma non mi va più
anche Anna Frank ha scritto cose molto belle
inutilmente
non le ha capite nessuno
basta cambiare l’abito
e la retorica
e i Male è tornato
e non l’avete riconosciuto
e puoi scrivere quello che ti pare
tornerà ancora
sotto nuove forme

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narrativa

Scrivere – Racconto di Marcello Moscatelli

Materiali materiali materiali. Dentro e fuori. Osservarsi vivere. Scrivi di quello che sai. E’ la regola.
E lui sapeva di lui e di lei. E sapeva le notti allegre e disperate nei locali improbabili. E sapeva le poesie a memoria. E sapeva parlare. E sapeva i giorni della tempesta. E sapeva e sapeva e sapeva.
E allora scrivere di quella volta mano nella mano. Di una carezza e di un bacio e di un’assenza.

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filosofia politica e società

“Chiudiamo le scuole” di Giovanni Papini

La scuola insegna moltissime cose inutili, che poi bisogna disimparare per impararne molte altre da sé.
Insegna moltissime cose false o discutibili e ci vuol poi una bella fatica a liberarsene – e non tutti ci arrivano. (…)

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poesia politica e società

Eugenetica allora ed oggi – Vera Sharav

Nel 75° anniversario del Processo di Norimberga, Vera Sharav, sopravvissuta all’olocausto, ha messo in guardia dalla miriade di parallelismi tra il mondo di oggi e quello a cui da bambina è sfuggita per miracolo. Ne è nato un film documentario di cui offriamo la versione italiana per dare a tutti la possibilità di ascoltare la voce di questa donna straordinaria.

https://www.oval.media/it/wffox5hg6w1cw1y4xfugxb/

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poesia

Pasti caldi giù all’ospizio. Antologia degli opposti 

“una antologia poetica degli opposti”

y o k l u x

A breve, in libreria e su tutti gli store online 🖤

“Questa antologia si propone di dare spazio agli opposti. Una pluralità di voci ha aderito al progetto convergendo in un’opera collettiva libera da qualsivoglia tematica o dominio. Lasciando ampio margine di autonomia espressiva agli autori, con minuziosa attenzione alla qualità dei singoli componimenti e sfruttando al meglio le possibilità offerte dai social network, nasce il presente volume: uno sguardo trasversale sulla poesia e sulla prosa poetica contemporanea. Hanno partecipato stimati autori italiani e altri meno noti, ma altrettanto meritevoli di considerazione. Pasti caldi giù all’ospizio vuole essere anche un omaggio al compianto Simone Cattaneo.”

Roberto F. Addeo

ELENCO DEGLI AUTORI IN ORDINE ALFABETICO:
Roberto Addeo
Pasquale Allegro
Luca Ariano
Paolo Basso
Mirea Borgia
Maria Borio
Davide Bregola
Claudia Brigato
Francesca Bulgarini
Giusi Busceti
Antonio Bux
Alessandro Corso
Ivan Crico
Letizia Cuzzola
Raphael d’Abdon
Sergio Daniele Donati
Matteo Fais
Gabriela…

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poesia

Appunto — Simon James Terzo

Appunto

In giorni di sole
C’è comunque chi muore
Tutto quello che ho
È uno smartphone
Con due giri di scotch
Uno in alto uno in basso
Per tenerlo assieme
A volte penso dovrei
Provare imbarazzo
La giostra è romantica
Ma va di fretta
Se becchi vomito all’arrivo
Pensa se hai vomitato in partenza
Non badare a bucolici
Poeti dentro la Mondadori
Con su i Ray-Ban
Tra i Moleskine nuovi
Guarda dalla vetrina
Restane fuori 
Mi slaccio il cappotto
Un bottone è rotto
Appunto
Pare un po’ sfatto
Appunto
Ha vissuto un decennio
Appunto
Questo appunto
Lo appunto con una biro
Sul sacchetto del pane
Odoro di prosciutto
Cotto e sali d’alluminio
Mio padre arrivò presto
A diciassette
Con una valigia fatta
Di cartone e nient’altro
Dopo due anni di colli romani
Come pastore
Con un solo maglione
Disse di aver provato
Un grande imbarazzo
Appunto  
La fogna chiamata Milano
Ci guarda ancora dall’alto
Come fosse al contrario
In giorni di sole
C’è comunque chi muore
In giorni di sole
A volte penso dovrei
Provare imbarazzo
Appunto
Invece affatto.

Appunto — Simon James Terzo

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In giorni di soleC’è comunque chi muoreTutto quello che hoÈ uno smartphoneCon due giri di scotchUno in alto uno in bassoPer tenerlo assiemeA volte penso dovreiProvare imbarazzoLa giostra è romanticaMa va di frettaSe becchi vomito all’arrivoPensa se hai vomitato in partenzaNon badare a bucoliciPoeti dentro la MondadoriCon su i Ray-BanTra i Moleskine nuoviGuarda dalla vetrinaRestane […]

Appunto — Simon James Terzo
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poesia

Una di Salvatore Toma

Vorrei nascere vecchio
e morire bambino
vorrei cioè che la vita

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poesia

Una di Andrea Italiano

Parlava solo di viaggi visti alla Rai
a chi ci domanda di lui diciamo che è andato in pensione
invece è fuggito proprio

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poesia

3 di Luca Ormelli

Per la carta d’identità hai 42 anni.
È la pelle che ti frega,
gli occhi che contano i giorni a morti.
Non c’è primavera che tenga
quando sei già sottoterra.

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poesia

3 di Carlo Emilio Gadda

Vengon di Lecco nuvole pesanti
Oscurandosi il dì roggio, affannoso
E mentre de’ villan sperdonsi i canti
Coglieli il primo soffio impetuoso.

La pioggia manda il suo profumo avanti,
Che s’affretti il rozzon lento, affannoso
Per le valli ed i pascoli sonanti
Anzi notte le mandrie avran riposo[.]

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poesia

3 di Beppe Salvia

Non ricordo se a Ponza c’era
la neve in quel mio sogno senza voci
da che mi son svegliato senza vera
voglia di far niente. E tutto il giorno,
anche con te che non smetti anche
di pensare, io non ho fatto niente
che vale la pena di ricordare.
È stata una giornata piena di vento,
e dietro ai vetri, al porto di nessuno,
soltanto le barche dondolavano,
m’ha fatto pensare mai a qualcuno,
soltanto vento, e poca luce dentro
e niente libri e pensieri e nemmeno
i soliti rumori degli alberghi.

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poesia

3 di Sergio Solmi

Se pur fatiche e sogni…

Se pur fatiche e sogni
e la mesta obbedienza me malvivo
fanno, e rare tue fronde, poesia,
un’ultima gaiezza mi soccorre
e brevemente il mio deserto illude.
Sorriso estremo, labile
zampillo d’acqua che dal perso tempo
smorzato appena insorge, e i duri raggi
del sole di mia vita
fa un attimo brillare,
ultimo dono dell’avara infanzia,
questo: giocare.

(1924)

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poesia

3 di Dario Villa

Lei tarda, e io mi becco sta fanfara –
nell’ostile botanica inurbata
allegre famigliole e cigni estivi
prendono il vento senza alcuno stile.

E scopro papere dietro le reti,
parco porco! e ombrellini colorati
mi smarrisco tra linee, forme, vuoti,
i pochi pieni, gli errori e la grazia.
Sono un signore vestito di bianco,
muto ed obliquo, avanzo tra magnolie
tirate a lucido, tra ombra ed incanto
e foghe che cominciano a cadere.

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poesia

3 di Guido Ballo

Sulla terra di Menfi

Sulla terra di Menfi
verso Selinunte
i carciofi si storcono
feroci al sole
con spine di ferro
e i fiori viola
lievi come le gentilezze
di scontrosi.

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politica e società

15 ottobre 2021, in memoriam

15 ottobre 2021
L’Italia è una repubblica fondata sul ricatto e sulla menzogna.
Ogni complice è corresponsabile. Non dimenticheremo mai.

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poesia saggistica

“Lettera a Lakis Proguidis” di Michel Houellebecq

Nel numero 9 di “L’Atelier du roman”, Lakis Proguidis s’interrogava sui rapporti tra la poesia e il romanzo, riferendosi in particolare ai miei scritti. La presente risposta è uscita nel numero 10 (primavera 1997), ed è stata ripubblicata in Interventions (Flammarion, 1998) e Interventions 2 (Flammarion, 2009).

Mio caro Lakis,

è da quando ci conosciamo che ti sento turbato dallo strano attaccamento (compulsivo? masochista?) che io manifesto a intervalli regolari per la poesia. Tu naturalmente ne indovini gli inconvenienti: inquietudine degli editori, sconcerto della critica; aggiungiamo per completezza che, da quando ho avuto successo come romanziere, i poeti mi danno sui nervi.

Così, a fronte di una mania da me assecondata con una tale ostinazione, ti fai legittimamente delle domande: domande che sono poi confluite in un articolo uscito nel numero 9 di “L’Atelier du roman”. Diciamolo senza mezzi termini: sono rimasto colpito dalla serietà e dalla profondità del tuo articolo. Dopo averlo letto, ho capito che diventava difficile continuare a far finta di niente; che dovevo, a mia volta, cercare di dare una spiegazione in merito alle domande che mi poni.

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poesia saggistica

“Jacques Prévert è un imbecille” di Michel Houellebecq

L’articolo è uscito nel numero 22 (luglio 1992) di “Les Lettres françaises”, ed è stato ripubblicato in Interventions (Flammarion, 1998) e Interventions 2 (Flammarion, 2009).

Jacques Prévert è uno di cui s’imparano le poesie a scuola. E s’impara che gli piacevano i fiori, gli uccelli, i quartieri della vecchia Parigi ecc. A lui l’amore sembrava sbocciare in un’atmosfera di libertà; più in generale, non nascondeva di preferire la libertà. Indossava un berretto e fumava Gauloises; a volte lo si confonde con Jean Gabin. Del resto è stato lui a scrivere la sceneggiatura di Il porto delle nebbie (Le Quai des brumes), Mentre Parigi dorme (Les Portes de la nuit) ecc. Ha scritto anche la sceneggiatura di Amanti perduti (Les Enfants du paradis), considerata il suo capolavoro.

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poesia

3 poesie di Frank Stanford

L’amico del Nemico

Il tuorlo mi è colato lungo la gamba
come una meravigliosa lumaca senza guscio,
scollina
presso la pentola, le futili ninfee
nelle labbra dei pesciolini dello stagno,
lungo il ventre della trota – i dominatori degli inferi
si tuffano, si perdono, finiscono
nella zampa della pantera zoppa
che si rincantuccia nella tana.
Quanto al bianco, è rimasto con me,
marchio della bestia, della nascita, della merce.

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poesia

3 di Emanuel Carnevali

LO SPLENDIDO LUOGO COMUNE

In questo albergo
Il capocameriere dice:
« Bella giornata, oggi! »,
e sorride con sentimento.
II capocameriere dice:
« Pioverà, oggi! »,
e si acciglia con garbo.
Sono i saluti di ogni giorno,
a ogni vecchia signora,
a ogni vecchio gentiluomo,
a ogni vecchio furfante,
a ogni giovane coppia –
a ogni cliente.